Castello di Rossena (RE)
Un gioiello di architettura
Canossa (RE)
Comune di Canossa (RE), a 25 km da Reggio Emilia, a 40 km da Parma, a 55 km da Modena.
Raggiungibile in auto fino ai piedi del borgo.
SAB-DOM: visita a ore 15-16-17
In settimana visita con 2 giorni di preavviso (anche solo per 2 persone)
Associazione Matilde di Canossa
T:0522 877104 – 366.8969303
E: associazionematilde@libero.it
Lasciati incantare da questa possente e solenne fortezza, da cui godere una delle viste più suggestive delle terre matildiche. Scopri il Castello di Rossena, il meglio conservato tra tutti i manieri dei Canossa.
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Castello di Rossena (RE)
Comune di Canossa (RE), a 25 km da Reggio Emilia, a 40 km da Parma, a 55 km da Modena.
Raggiungibile in auto fino ai piedi del borgo.
SAB-DOM: visita a ore 15-16-17
In settimana visita con 2 giorni di preavviso (anche solo per 2 persone)
Associazione Matilde di Canossa
T:0522 877104 – 366.8969303
E: associazionematilde@libero.it
Lasciati incantare da questa possente e solenne fortezza, da cui godere una delle viste più suggestive delle terre matildiche. Scopri il Castello di Rossena, il meglio conservato tra tutti i manieri dei Canossa.
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Scopri & Vivi
LA VISITA
È probabilmente il castello più bello e meglio conservato di quelli matildici. Vi si accede lungo la sola strada del borgo medievale di Rossena, che vanta ancora l’impianto urbanistico originario. Il progetto del maniero fu opera dei principali esperti nell’ambito della strategia militare in epoca medievale allo scopo di rendere questa rocca inespugnabile. Si pensi che per impedire l’accesso all’interno del complesso, l’unico ingresso era situato a sette metri da terra e vi si poteva accedere solo con una scala retrattile.
Malgrado abbia subito gravi danni durante un assedio nel Cinquecento dovuti all’esplosione di una polveriera, ha comunque conservato le strutture medievali più antiche, tra cui la torre.
La fortezza è stata costruita in pietra con l’inserimento di mattoni e vanta una pianta a L. È formata dal nucleo centrale della torre nonché da 21 stanze dislocate su tre livelli: nel primo la Sala delle Armi, il refettorio e le prigioni; il secondo include l’impianto originario difensivo e la piazza d’Armi, mentre il terzo, di cui si hanno pochi documenti, aveva forse un passaggio con un portale in pietra. Numerosi sono tra l’altro i passaggi segreti, molti ancora inesplorati.
Da un ampio portale con un arco di pietra si entra nella prima cerchia di mura che comprendono anche l’antica chiesa di San Matteo e un ampio prato dalla splendida vista panoramica.
Varcato l’ingresso del castello, una ripida scaletta conduce al forte, tra cui depositi, cantine, prigioni e cisterne. Si arriva poi a un grande terrazzo attorniato dal camminamento di ronda. Da qui si può accedere a una cappella affrescata e a varie sale della dimora. Sull’ingresso domina una torre mozzata, probabilmente il nucleo più antico del maniero.
Il castello di Rossena si è conservato pressoché intatto grazie al fatto di essere stato eretto su una roccia vulcanica, formato da lave eruttate oltre cento milioni di anni fa in un ambiente allora sottomarino e con una struttura di tipo “a cuscinetto”. La solidità e la resistenza proprio di questo tipo di roccia ha garantito l’ottima conservazione della fortezza. Inoltre è stato per secoli una dimora signorile e di villeggiatura, per cui era necessario eseguire periodici interventi di manutenzione.
Grazie a un intervento di ripristino nel 1999, finalizzato ad adeguare la struttura a scopi ricettivi, sono stati rinvenuti importanti reperti dell’antico complesso, tra cui la cappella e un ciclo di affreschi del Seicento.
CHIESA DI SAN MATTEO
Alla fine del XVIII secolo la chiesa viene ricostruita. Vanta una semplice facciata con un portale su cui si erge la statua di San Matteo e un’ampia finestra a trapezio. A croce latina con tre campate, conserva all’interno stucchi in stile toscano e pavimentazioni in cotto.
BORGO DI ROSSENA
Il borgo è formato da una doppia schiera di edifici, costruiti ai lati della strada principale. Malgrado diversi interventi di ristrutturazione, è stato possibile conservare alcune tracce delle vecchie costruzioni originarie. All’ingresso del borgo, ove si può ammirare un tondo con la figura della Madonna, resta la memoria di una piccola torre antica.
Storia
La sua origine nel 950, secondo alcuni, si deve ad Atto Adalberto, bisnonno di Matilde di Canossa, secondo altri al padre Bonifacio. Il castello, sviluppato in origine attorno a un mastio isolato, una torre con una triplice cinta muraria, era parte di un esteso sistema difensivo formato da diversi castelli e torri con funzione di roccaforte difensiva del vicino Castello di Canossa.
Il maniero, considerato un vero e proprio gioiello dell’architettura, unico in Europa, deve il proprio nome alla rupe vulcanica dal singolare colore rossiccio su cui si erge. Di proprietà dei Canossa fino al 1300, entra nel possesso della famiglia dei Da Correggio che lo manterrà, salvo alcuni momenti, fino al 1612.
Nel 1613 diviene di proprietà di Ranuccio Farnese, signore di Parma, entrando a far parte del ducato di Parma e Piacenza, passato poi nella proprietà dei Borboni e infine di Maria Luigia. Alla sua morte, nel 1847, viene annesso al ducato di Modena e Reggio.
Proprio nella seconda metà del XVIII secolo viene trasformato in una dimora signorile, pur conservando gli elementi di difesa originari, tra cui la terrazza di avvistamento attorniata dai camminamenti di ronda.
Oggi il Castello di Rossena è di proprietà della diocesi di Reggio Emilia, che nel 2000, anno del Giubileo, ha realizzato un ostello.
Info Utili
PARCHEGGIO
Parcheggio gratuito all’ingresso del borgo
AREA SOSTA CAMPER
Ciano d’Enza: zona sportiva con vasche svuotamento, gratuita
BIGLIETTO
5 € o 4 euro previa visita Castello di Canossa
VISITE GUIDATE
Solo visita guidata previa prenotazione.
DURATA DELLA VISITA
Circa 1 ora
ORARI
SAB-DOM: ore 15-16-17
In settimana visita con 2 giorni di preavviso (anche solo per 2 persone)
ACCESSIBILITÀ
No.
PET-FRIENDLY
Sì
ALTRE INFO
OSTELLO: costo 27 euro a persona in trattamento di pernottamento e prima colazione. Minimo 10 ospiti.
Possibilità di attività didattiche e laboratori a tema medievale per le scuole.
LOCATION PER EVENTI
Contesto ideale per eventi, quali convegni, workshop, meeting di lavoro, seminari così come matrimoni
CONTATTI
T: +39.0522.878974 +39.366.8969303
In evidenza
EVENTI
- Rievocazione Storica Canossana (1° fine settimana di settembre): villaggio medievale con antichi mestieri, produttori e artigiani locali. Corteo storico di figuranti in costume e musici; spettacoli vari e punti ristoro
Per tutte le informazioni e altri eventi consulta la pagina facebook:
Nei dintorni
Si consiglia di abbinare la visita del Castello di Rossena a quella del Castello di Canossa, del Castello di Bianello, del Castello di Carpineti e del Castello di Sarzano.
TORRE DI ROSSENELLA
Costruita su un picco roccioso dominante l’Oasi di Campotrera, questa torre, dalla funzione difensiva e militare, è visibile solo dall’esterno. Di forma quadrangolare è divisa in tre piani. L’ingresso si trovava al primo piano e vi si accedeva solo con una scala retrattile per ragioni di sicurezza. Qui vi era infatti l’alloggio di chi risiedeva nella torre (non più di 6-7 persone). Il livello più alto serviva a scopo di segnalazione e per contrattaccare il nemico assalitore.
È uno degli edifici di questo genere più interessanti dell’Appennino Reggiano in quanto mostra la sua configurazione originaria inalterata da successivi interventi di integrazione.
(Visita guidata da Pasqua 2022 a 1° novembre, domenica e festivi nel pomeriggio- Costo: 2 €- Prenotazione consigliata: T. 0522.248 423 – 0522.248 404 E: biblio@comune.canossa.re.it )
Curiosità
IL NOME ROSSENA
Deriva dal colore della roccia, di origine vulcanica, benché in questa zona non sia presente un vulcano. In realtà, durante l’orogenesi, vale a dire la spinta che ha determinato il corrugamento terrestre e la conseguente formazione degli Appennini, si sono formate in questa area tre grandi formazione di rocce vulcaniche. Il vulcano, di estrazione sottomarina, eruttava lava che, al contatto con l’acqua, veniva solidificata, formando i cosiddetti “pillow” (cuscini, lavici).