Rocca di Riolo Terme (RA)
La Rocca di Caterina Sforza
Riolo Terme (RA)
Comune di Riolo Terme (RA), a 18 km da Faenza, a 37 km da Forlì, a 54 km da Ravenna.
T: 0546 77450
E: roccadiriolo@atlantide.net
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Rocca di Riolo Terme (RA)
Comune di Riolo Terme (RA), a 18 km da Faenza, a 37 km da Forlì, a 54 km da Ravenna.
T: 0546 77450
E: roccadiriolo@atlantide.net
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Scopri & Vivi
LA VISITA
Il percorso espositivo si sviluppa su vari livelli, dal piano interrato ai piani alti, con un approccio interattivo, che ti permette di immedesimarti più facilmente nel contesto del racconto. Puoi scoprire la vita di Caterina Sforza, le vicende del Medioevo in Romagna o le armi da guerra utilizzate dai cavalieri con un filmato multimediale.
Puoi inoltre ammirare diversi reperti archeologici ritrovati nella Grotta di Re Tiberio, come uno scheletro dell’età del ferro, oppure conoscere il territorio circostante nella sezione dedicata al Museo del paesaggio dell’Appenino faentino. Un punto informativo che è al tempo stesso centro di conservazione e di valorizzazione del territorio e della sua memoria. Qui troverai pannelli illustrativi, binocoli e persino un visore 3D.
È come se facessi un tuffo nella storia, immerso nelle atmosfere dell’epoca a tutto tondo.
Storia
Nel 1388 le popolazioni della vallata decidono di sottomettersi al governo di Bologna, in cambio di una solida protezione contro le scorrerie sempre più frequenti. I Bolognesi costruiscono pertanto un’alta torre a pianta quadrata, con muri di massimo 1 metro, oggi non visibile in quanto all’interno dell’attuale mastio.
Il suo attuale aspetto si deve alla famiglia dei Manfredi di Faenza, in particolare a Carlo II, dopo il 1450. Il mastio viene ulteriormente fasciato e adeguato all’avvento delle nuove artigliere da fuoco, le bombarde. Vengono costruiti i torrioni circolari, il cortile viene rialzato di 4 metri, si costruiscono la cinta muraria, il camminamento di ronda con le merlature a coda di rondine, il fossato e il ponte levatoio.
Nel 1481 la rocca passa nel dominio di Girolamo Riario, Signore di Imola e successivamente di Forlì e marito di Caterina Sforza. Alla sua morte, sarà la moglie a reggere la signoria. Grazie a Caterina, la Rocca assolve appieno la sua funzione militare, adottando il suo attuale aspetto. Verrà denominata “Rocca Sforzesca”, a testimonianza della fedeltà del suo popolo e della benevolenza che aveva lei nei suoi confronti. Conquistata poi da Cesare Borgia, nel 1504 lo Stato Pontificio toglie ogni autonomia a Riolo sottoponendola alla potestà di Imola. Nei secoli successivi la Rocca sarà solo un luogo di ricovero per le truppe di passaggio.
Info Utili
PARCHEGGIO
Gratuito poco prima dell’ingresso al paese
AREA SOSTA CAMPER
Nel parcheggio presente nel Parco fluviale, dopo il ponte sul fiume Senio, direzione Casola Valsenio – Ravenna, gratuita.
BIGLIETTO
Prezzi vari a seconda del tipo di visita
VISITE GUIDATE
Solo visita guidata.
Varie proposte di visita per singoli o gruppi. Consulta il sito: http://www.atlantide.net/amaparco/rocca-riolo-organizza-la-tua-visita/
DURATA DELLA VISITA
Circa 2 ore
ORARI
DAL 15 SETTEMBRE AL 28 FEBBRAIO:
GIO: 10-13
VEN: 10-13/14.30-18.30
SAB, DOM E FESTIVI: 10-13/14.30-18.30
ACCESSIBILITÀ
No.
PET-FRIENDLY
Sì
ALTRE INFO
Ospita mostre a livello europeo, concerti, eventi culturali e laboratori didattici.
Sede del Centro Documentazione del Parco della Vena del Gesso Romagnola.
LOCATION PER EVENTI
Contesto ideale per matrimoni e altri eventi privati o aziendali.
CONTATTI
T: 0546 77450
E: roccadiriolo@atlantide.net
In evidenza
EVENTI
Consulta il sito:
http://www.atlantide.net/amaparco/rocca-riolo-tutti-gli-eventi/
Nei dintorni
ROCCA DI MONTE BATTAGLIA (a 8 km)
Su questo monte, dal nome purtroppo profetico, sorgono i possenti resti di una rocca medievale risalente al XII secolo. Alla base della torre è stato allestito un monumento in ricordo dei caduti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Proprio durante tale conflitto, questo monte, dopo secoli di decadenza, riacquisisce la funzione di importante punto militare, una sorta di porta di ingresso alla pianura padana. Tra settembre e ottobre del 1944 questo luogo è teatro di una delle lotte più sanguinose della campagna d’Italia. Partigiani italiani, fanti americani e guardie inglesi affrontano la fanteria germanica. L’esito è tragico: migliaia tra morti, feriti e dispersi.
Da quel tragico momento Monte Battaglia è luogo di memoria e commemorazione sia di partigiani sia degli alleati. Grazie a una serie di interventi di recupero e ripristino si è ridata alla torre la sua immagine di possente torre di vedetta che domina dall’alto le valli circostanti. Ai suoi piedi è stato posto un monumento in bronzo, opera dello scultore Aldo Rontini, che raffigura Davide vittorioso su Golia.
I reduci militari hanno inoltre posto qui targhe e lapidi facendo di Monte Battaglia uno dei pochi luoghi in Italia a commemorare i caduti di ogni nazione, promuovendo la pace e la fratellanza universale.
Le strade che conducono a Monte Battaglia conservano inoltre antiche varietà di piante e di animali che abitano nel bosco. Di particolare interesse sono i cosiddetti frutti dimenticati posti lungo la strada che collega Passo del Corso a Monte Battaglia, anche detta Strada dei Frutti Dimenticati.
Sul Monte si svolgono diverse iniziative:
- Cerimonia commemorativa (prima domenica di settembre) con ex combattenti ed eventi di carattere folkloristico e sportivo.
- Osservazione delle stelle cadenti (10 agosto)
- Concerto “Note del tempo” (inizio agosto)
Da Monte Battaglia si può inoltre godere una magnifica vista sugli Appennini e la pianura romagnola, in giornate serene fino ai monti veneti. Si potranno qui vivere momenti di raccolta in commemorazione dei caduti di guerra e al contempo ammirare le bellezze paesaggistiche e naturalistiche di questa vallate del fiume Senio e Santerno.
7 SENTIERI DI TREKKING
Nel territorio di Casola Valsenio, grazie alla sua conformazione e una rete di sentieri, ci si può dedicare al “trekking residenziale”, pernottando nelle varie strutture ricettive, tra cui agriturismi e b&b, e partendo ogni giorno alla volta di un nuovo percorso e di nuove emozioni. Una forma di turismo lento e sostenibile grazie a cui addentrarsi tra le bellezze paesaggistiche e naturalistiche di queste valli, facendo il pieno di energie e rinvigorendo mente e animo. Consulta il sito per scoprire tutti i dettagli sui sentieri:
https://casolaromatica.it/itinerari/
CASOLA VALSENIO
FAENZA
Curiosità
CHI ERA CATERINA SFORZA?
La leggendaria “Leonessa di Romagna” è una delle figure femminili di maggior rilievo che ha scritto parte della storia della nostra regione. Donna di forte tempra, perspicace, audace e determinata, ha condotto le proprie battaglie con decisione e spirito vendicativo. Fu contemporanea di grandi artisti, come Leonardo e Michelangelo, e di grandi politici, come Macchiavelli, Lorenzo il Magnifico e Ludovico il Moro. Ebbe a che fare con 5 papi, tenendo loro testa con orgoglio. Diverrà una delle donne più ammirate della sua epoca.
Caterina nasce a Milano nel 1463, figlia illegittima del duca Galeazzo Maria Sforza e della sua amante Lucrezia Landriani. Sin da ragazza dà prova del suo coraggio, pronta a difendere i propri averi verso chiunque. Cresce in un ambiente culturalmente vivace e stimolante e al tempo stesso scopre la sua predisposizione al governo, all’utilizzo delle armi, orgogliosa di discendere da valorosi guerrieri.
Nel 1473 sposa Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV, signore di Imola e in futuro di Forlì. Trasferiti a Roma, mentre il marito si occupa delle questioni politiche, Caterina frequenta l’aristocrazia, partecipa a eventi insieme a filosofi, poeti, pittori e musicisti, si distingue per la sua bellezza ed eleganza. Svolgerà nel giro di breve l’importante ruolo di mediatrice presso varie corti italiane.
A seguito dell’uccisione del marito a Forlì, Caterina, con grande coraggio e abilità, sconfigge gli autori di quel terribile gesto e inizia a governare il territorio in sostituzione del figlio ancora troppo piccolo. Si spende in prima persona, gestendo direttamente tutti gli affari pubblici e privati, addestrando persino le sue milizie o trovando il tempo per cucire. Le sue doti, il suo carattere e il legame che stringe con i sudditi delle città da lei governate le valgono profonda ammirazione.
Sposatasi in segreto con Giacomo Feo, proprietario del Castello di Ravaldino e fratello del castellano che le rimase fedele dopo l’uccisione del marito, acquisisce ancor più prestigio e importanza a livello italiano, esprimendo il suo appoggio ai francesi, dopo la caduta di Carlo VIII. Anche Giacomo, sempre più potente, verrà ucciso nell’ambito di una congiura, di cui Caterina si vendicherà in preda all’istinto e alla rabbia.
Caterina si unirà in nozze con Giovanni de’ Medici, detto il Popolano e ambasciatore della Repubblica di Firenze. Dalla loro unione nascerà Giovanni, soprannominato in seguito Giovanni dalle Bande Nere, futuro padre di Cosimo I de’ Medici.
Nel frattempo, Cesare Borgia, anche noto come il Valentino, figlio di Papa Alessandro VI, si adopera per ottenere un suo ducato in Romagna. Dopo aver assalito Imola, assedia Forlì con ben 15 mila soldati. Nonostante la dura difesa di Caterina, la rocca cade nelle mani del Borgia nel 1500 e Caterina viene arrestata e imprigionata a Castel Sant’Angelo a Roma, torturata e umiliata.
Liberata dai francesi alla conquista del Regno di Napoli, Caterina si dirige a Firenze, dove si dedica ai figli, ai nipoti e a particolari esperimenti nell’ambito dell’alchimia, con cui preparare cosmetici ma anche veleni mortali (raccolte in un libro). Colpita da polmonite, morirà il 28 maggio nel 1509 a 46 anni. Sepolta nel monastero delle Murate a Firenze, le sue spoglie verranno disperse a seguito di un intervento di rifacimento del pavimento.
“Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo” così Caterina disse a un frate.
I FANTASMI
Alcune indagini compiute in ambito paranormale nella rocca segnalerebbero la presenza di tre figure: una dama con abiti d’epoca, un uomo ferito e una donna incoronata.