Borgo di Castelvetro (MO)
La città delle torri
Castelvetro (MO)
Comune di Castelvetro, a 20 km da Modena, a 38 km da Bologna, a 50 km da Reggio Emilia.
Raggiungibile in auto e in bus
In autobus: Linea bus Modena–Castelvetro: LINEA 740
Linea bus Castelvetro–Vignola: LINEA 640
www.setaweb.it
Da non perdere una visita a ottobre quando i vigneti si tingono d’autunno e in occasione dei vari eventi del borgo; consulta la sezione IN EVIDENZA.
Avvolto da morbide colline coperte di vigneti, Castelvetro è un pittoresco e raro esempio di borgo medievale conservato, il più romantico della provincia di Modena, in cui perdersi tra storia, cultura, tradizioni e sapori.
Bandiera Arancione del Touring Club dal 2003, il borgo di Castelvetro è una delle mete in Italia da non perdere. Grazie alla locale produzione vitivinicola, è anche noto come Città del vino in cui ha sede, per Modena, l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, in cui spiccano il Lambrusco Grasparossa e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop. Castelli medievali, torri scenografiche, musei e suggestivi sentieri immersi nella natura arricchiscono questo borgo medievale, rendendolo un luogo magico e affascinante. Attraverso itinerari tematici a piedi o in bicicletta, visite guidate e numerose iniziative il visitatore potrà scoprire e godere di tutte le bellezze e le meraviglie del borgo, restandone ammaliato!
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Borgo di Castelvetro (MO)
Comune di Castelvetro, a 20 km da Modena, a 38 km da Bologna, a 50 km da Reggio Emilia.
Raggiungibile in auto e in bus
In autobus: Linea bus Modena–Castelvetro: LINEA 740
Linea bus Castelvetro–Vignola: LINEA 640
www.setaweb.it
Da non perdere una visita a ottobre quando i vigneti si tingono d’autunno e in occasione dei vari eventi del borgo; consulta la sezione IN EVIDENZA.
Avvolto da morbide colline coperte di vigneti, Castelvetro è un pittoresco e raro esempio di borgo medievale conservato, il più romantico della provincia di Modena, in cui perdersi tra storia, cultura, tradizioni e sapori.
Bandiera Arancione del Touring Club dal 2003, il borgo di Castelvetro è una delle mete in Italia da non perdere. Grazie alla locale produzione vitivinicola, è anche noto come Città del vino in cui ha sede, per Modena, l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, in cui spiccano il Lambrusco Grasparossa e l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop. Castelli medievali, torri scenografiche, musei e suggestivi sentieri immersi nella natura arricchiscono questo borgo medievale, rendendolo un luogo magico e affascinante. Attraverso itinerari tematici a piedi o in bicicletta, visite guidate e numerose iniziative il visitatore potrà scoprire e godere di tutte le bellezze e le meraviglie del borgo, restandone ammaliato!
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Scopri & Vivi
COSA VEDERE NEL BORGO DI CASTELVETRO
Attorniato un tempo da mura, questo borgo è un vero e proprio scrigno di bellezze uniche. Il suo caratteristico profilo delineato da torri e campanili si scorge già in lontananza ma il suo nucleo centrale ha conservato una forma intima e raccolta. Una passeggiata tra le sue viuzze saprà regalare momenti magici ed emozionanti.
PIAZZA ROMA, LA PIAZZA “DELLA DAMA”
Dalla magnifica vista panoramica sulla pianura Padana, questa piazza è il vero cuore del paese e orgoglio e vanto dei propri abitanti per una sua peculiarità: la pavimentazione è costituita da lastre bianche e nere che riproducono una scacchiera, utilizzata per giocare a partite di dama vivente – una rievocazione storica – organizzata negli anni pari. Su questa splendida piazza, con un incantevole veduta sulla campagna e i vigneti, si affacciano edifici degni di nota, tra cui Palazzo Rinaldi e Palazzo Rangoni (sede del Municipio) e due imponenti torri, la Torre dell’Orologio e la Torre delle Prigioni.
PALAZZO RINALDI
Dalla facciata in stile neogotico-medievale, perfettamente in armonia con il Palazzo Comunale, Palazzo Rinaldi ha origini antiche. Al suo interno conserva i resti dell’abside della Chiesa dei SS. Senesio e Teopompo, circondata un tempo da un cimitero, di cui sono stati rinvenuti alcuni resti di ossa umane. Secondo le leggi napoleoniche, il cimitero venne chiuso, in quanto i cimiteri dovevano essere costruiti ad almeno 100 metri dal centro abitato (Campo San Rocco nella vicina Levizzano ne costituisce una preziosa testimonianza).
PALAZZO RANGONI
Di data di costruzione ignota, in questo palazzo risiedevano un tempo i Signori del Castello, quindi i membri della famiglia dei conti Rangoni, quando l’edificio acquisì una funzione spiccatamente residenziale e di rappresentanza. Profondamente danneggiato nel XVI secolo da un terremoto, venne rapidamente ricostruito. Sembra che nel 1564 ospitò Torquato Tasso, allora studente in fuga da Bologna, che spesso si rifugiava a Castelvetro per trovare l’ispirazione, qui per la composizione della Gerusalemme Liberata.
Il Palazzo si caratterizza per l’entrata imponente, accessibile anche alle carrozze, l’ampio atrio, il cortile interno e lo scalone d’onore di accesso al piano superiore. Diverse sono le sue sale, tra cui la Sala dei Delfini (al piano terra) con soffitto a cassettoni, la Sala degli Orsi (primo piano) con soffitto ligneo decorato, con un affresco raffigurante due orsi in piedi (lo stemma dei Rangoni), la Sala dei Putti (primo piano), affrescata con putti e la Sala Grande, anche denominata “Sala del Tasso”, la sala più importante in cui si ricevevano gli ospiti.
TORRE DELL’OROLOGIO
Tra i simboli di Castelvetro, edificata nel XIII secolo, è stata oggetto nel corso del tempo di vari interventi di trasformazione. Oggi rappresenta i resti dell’antica fortificazione nella parte est del Castello, demolito nel 1934-35, quando venne costruita Piazza Roma. In posizione dominante sulle mura, il castello e l’intero territorio, è stata in seguito trasformata in campanile, con una cella campanaria e orologi in aggiunta all’antica meridiana, che ancora oggi segna il trascorrere del tempo. Caratteristica particolare della torre è la sua pendenza di circa 16 gradi rispetto al baricentro.
TORRE DELLE PRIGIONI
Alta circa 22 m ed edificata nel XIV-XV secolo, fu dapprima un carcere e in seguito destinata a vari usi fino a ritrovare la sua bellezza originaria grazie a interventi di restauro nel 1998. All’ingresso si trova una botola da cui, da quanto si racconta, un cunicolo portasse all’esterno del Castello. Sulle pareti sono tutt’ora visibili le iscrizioni lasciate dai prigionieri.
CHIESA PARROCCHIALE
Dedicata ai martiri SS. Senesio e Teopompo, il 14 aprile 1897 vide la posa della sua prima pietra, come riportato nella lapide conservata all’interno. Situata nel centro del paese ha tutte le caratteristiche di un edificio in stile neo-gotico. L’altare è stato realizzato in marmo di Carrara e diversi sono i dipinti di altre chiese o oratori che sono conservati al suo interno. Il campanile, alto 48,4 metri, perfettamente in armonia con la Chiesa, è senza dubbio uno dei più suggestivi di tutta la provincia modenese.
ORATORIO DI SANT’ANTONIO DA PADOVA
Posto all’interno del Castello, non è nota la data della sua fondazione, pur essendo incluso nell’inventario parrocchiale datato 1587. Sulla facciata si notano capitelli dorici e un timpano triangolare, sui cui domina una piccola torre campanaria a quattro finestre. All’interno vi erano tre altari in pietra. Dal 1636 al 1670 l’Oratorio fu gestito dai Padri Francescani, che in seguito lo abbandonarono data la necessità di consistenti restauri. La chiesa oggi è sconsacrata.
TORRE DEGLI ARCIERI E ANTICHE MURA
Posta nel lato sud-est del borgo, oggi è parte di una residenza privata. Le parti delle mura che sono rimaste intatte sono quelle circondanti il borgo sul lato est, nord e parzialmente Sud.
ACETAIA COMUNALE
Nata nel 2002, presso il Municipio, accanto alla Biblioteca, è una tappa assolutamente da non perdere. L’acetaia vanta due batterie da sette botticelle l’una, in diverse dimensioni e legni, tra cui rovere, frassino, castagno, ciliegio e acacia. Non appena si entra si sarà inebriati dall’aroma dell’aceto in fermentazione e maturazione. Scopo dell’acetaia sono la valorizzazione e la promozione di un vero e proprio “oro nero”, simbolo di identità e del patrimonio culturale locale.
FILI D’ORO A PALAZZO
In centro storico è presente questa mostra permanente di sontuosi abiti del Cinquecento, a testimonianza dello stretto legame tra il borgo di Castelvetro e il periodo rinascimentale, rievocando le atmosfere che respirava il giovane Torquato Tasso presso la corte dei Rangoni.
Storia
Castelvetro fu scelto come luogo d’insediamento già in tempi antichi, in età paleolitica. Le prime testimonianze di rilievo risalgono agli Etruschi, di cui sono stati rinvenuti reperti a metà Ottocento, oggi conservati al Museo Archeologico di Modena. Seguirono quindi i Galli, i Liguri Friniati e i Romani, a partire dal II sec. d.C. La loro presenza è testimoniata da ville, fornaci e necropoli e dallo stesso toponimo del paese, derivante da “Castrum Vetus” (antico accampamento), quindi trasformato in Castro Vetere, come riporta un documento del 988.
Decaduti i Romani e terminato il periodo delle invasioni barbariche nel V e VI secolo, sembra che già nel VIII secolo Castelvetro fosse un castello e che nel IX secolo la sua corte avesse già una notevole importanza. Dal 1330 tuto il territorio diviene feudo dei Rangoni con Castelvetro come capoluogo, un dominio che proseguì fino al 1796, anno dell’occupazione francese. Castelvetro diviene inoltre luogo di soggiorno particolarmente gradito da vari personaggi illustri, tra cui Carlo Sigonio e Torquato Tasso (1564).
Esaurita la dominazione francese, la casata degli Estensi, Signori di Modena e Reggio, riprendono possesso nel 1815 del loro Ducato fino al 1859, quando cacciati gli Estensi, Castelvetro per volere del popolo, viene annesso al Regno d’Italia ritrovando la propria autonomia.
Info Utili
PARCHEGGIO
Ampio parcheggio zona cimitero a ridosso del centro storico
AREA SOSTA CAMPER
CAMPER SERVICE, Via Guerro: scarico e rifornimento acqua, colonnina elettrica 220 v a pagamento
IL LAGO PARGO, Via Lunga 56 – Cà di Sola: area picnic, barbecue e pesca sportiva. No sosta di notte
ACCESSIBILITÀ
Sì
PET-FRIENDLY
Sì
ALTRE INFO
Un nuovo progetto turistico ideato dal Comune consente, attraverso un’AudioPen e una mappa interattiva, di visitare il borgo in piena autonomia, con l’aiuto di commenti audio delle guide locali. Una modalità semplice e divertente che permetterà di scoprire la storia e le curiosità dei diversi luoghi. Basterà puntare l’AudioPen su un punto della mappa, attraverso specifiche icone, per attivare il commento audio. Rivolgersi all’ufficio informazioni in Piazza Roma 5 per tutte i dettagli
CONTATTI
Ufficio Turistico
Piazza Roma n.5
T. +39 059 758880
E: info@visitcastelvetro.it
In evidenza
EVENTI
GUSTO NATURA CULTURA (da marzo a novembre)
Itinerari di vario genere conducono alla scoperta delle varie eccellenze del territorio, spaziando tra cultura, natura, storia, ambiente ed enogastronomia.
GRASPALONGA (29 maggio 2022)
In sella alla bici, lungo un facile percorso sia per adulti sia per bambini, porterà nel corso di un weekend alla scoperta dei sapori del territorio tramite tappe di degustazioni presso varie aziende.
MERCURDO, IL MERCATO DELL’ASSURDO (giugno – anni dispari)
In centro storico spettacoli, esibizioni, installazioni e mostre all’insegna del tema dell’Assurdo e bancarelle selezionate in cui acquistare oggetti strani e bizzarri.
CALICI DI STELLE (agosto)
Le diverse cantine vitivinicole presentano le loro eccellenze, a cui abbinare i piatti gourmet dei ristoratori locali. Una serata di degustazioni all’insegna dell’osservazione della volta celeste.
CORTEO STORICO E DAMA VIVENTE (settembre – anni pari)
Una rievocazione storica che rievoca i festeggiamenti dei Marchesi Rangoni per onorare la figura di Torquato Tasso, che trovò rifugio a Castelvetro. L’evento viene celebrato nella splendida Piazza della Dama.
FESTA A CASTELLO (settembre – anni dispari)
Un vero e proprio banchetto rinascimentale, a cui si può partecipare solo con abiti in stile, tra mangiafuoco, musici e danze d’epoca.
SAGRA DELL’UVA E DEL LAMBUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO (17-18 / 24-25 Settembre 2022)
Un caleidoscopio di iniziative, tra degustazioni sia nel borgo sia presso le aziende vitivinicole e agricole, incontri con i produttori, spettacoli, animazioni per bambini, stand gastronomici e la sfilata dei Carri di Bacco. Un evento volto a promuovere e a valorizzare l’eccellenza di Castelvetro: il Lambrusco Grasparossa.
POESIA FESTIVAL (ultimo weekend di settembre)
Nel corso di quattro giorni, nell’Unione Terre di Castelli e altre località tra Modena e Vignola, si tengono spettacoli e incontri con vari artisti, poeti, attori e musicisti, immersi nelle suggestioni della poesia.
GIORNATA PAESI BANDIERA ARANCIONE (ottobre)
Un’occasione per scoprire i Borghi d’Italia Bandiera Arancione del Touring Club.
VIVA NATALE! (dicembre)
Nei vari weekend prima di Natale, l’atmosfera natalizia avvolge e anima il borgo per allietare adulti e bambini in questo periodo di festa.
Per tutti gli eventi consulta il sito:
Nei dintorni
ORATORIO DI SAN MICHELE ARCANGELO (a 2 km)
Oggetto di un recente restauro, l’oratorio conserva una parte della muratura originale in arenaria. Il suo stile architettonico semplice è in contrasto con la ricca ornamentazione della facciata e con la decorazione del portale sul lato destro. L’intero è particolarmente spoglio, fatta eccezione per sei figure affrescate di santi. L’oratorio sembra risalire alla seconda metà del XII secolo.
LEVIZZANO RANGONE (a 5 km)
Una piccola quanto incantevole frazione del comune di Castelvetro di Modena, immersa tra le dolci colline coperte di vigneti, dominata dal Castello e dal Cimitero Napoleonico. Nota per la tradizionale sagra del tortellone, il suo piccolo borgo è di particolare suggestione e bellezza.
L’ex-cimitero Napoleonico, Campo San Rocco, risale agli inizi dell’Ottocento, epoca in cui l’Italia era sotto il dominio francese e in cui si promulgò l’editto Saint-Cloud secondo cui i cimiteri dovevano essere trasferiti all’esterno delle mura per una maggiore igiene e Campo San Rocco è uno dei meglio conservati.
Il Castello racchiude al centro la “Torre Matildica” e ospita il Museo Rosso Graspa, Museo del Vino e della Società Rurale, una raccolta di attrezzi agricoli, utensili, documenti fotografici. Un allestimento originale arricchito dai suoni tipici della vita contadina diffusi dai dispositivi interattivi, per rendere la visita ancor più piacevole, immersiva e adatta a tutti, anche ai più piccoli.
Il Castello, ristrutturato di recente, è la location perfetta per ospitare eventi, tra cui congressi, convegni, workshop e anche matrimoni.
Per tutte le informazioni, visita il sito: https://www.castellolevizzano.it/info-e-contatti/
SANTUARIO DI PUIANELLO (a 9 km)
A metà del XVII secolo, il conte Ugo Rangoni, presumibilmente per ringraziare la Madonna per aver scampato il pericolo della peste diffusasi in tutta l’Italia Settentrionale, fece costruire su questo colle, da cui si gode una vista spettacolare sulla Pianura Padana, fino alle Alpi, una cappella dedicata alla Beata Vergine della Salute.
Andata in rovina, la nipote del conte, la contessa Teresa Naldi Rangoni, fece erigere l’attuale Santuario la cui prima pietra fu posta il 26 aprile 1716 e l’inaugurazione avvenne l’8 settembre 1721.
Una lunga scalinata con a lato le stazioni della “Via Crucis” conduce all’ingresso del santuario, una struttura semplice e accogliente in cotto con una grande vetrata sopra il portale raffigurante la Madonna della Salute. A fianco si trovano la sagrestia e le camere dei frati. All’interno, in stile barocco, vi sono tre altari policromi. Su quello maggiore è presente un dipinto con la Madonna della Salute attribuito al pittore Giacomo Cavedoni.
PERCORSO TRA I VIGNETI DEL GRASPAROSSA
Nell’ambito di Passeggiate Amiche, vale a dire una proposta di 14 itinerari di facile percorrenza sia a piedi sia in bicicletta distribuiti in diversi Comuni tra la pianura e la collina modenese, è possibile scoprire e ammirare le bellezze del territorio in ogni loro forma.
Questo percorso è lungo 12,6 km, percorribile a piedi in 3,45 h e in bicicletta in 1,30 h. Dopo aver visitato il borgo di Castelvetro, si può percorrere questo itinerario che si snoda tra le splendide colline note per la produzione del Lambrusco Grasparossa, il Lambrusco D.O.C. dirigendosi verso Levizzano Rangone.
https://www.provincia.modena.it/pubblicazione/passeggiate-amiche/
ITINERARI CICLISTICI
Nell’ambito di Pedalate Amiche, vale a dire 15 itinerari circolari o in linea adatti a tutti, si va alla scoperta, pedalando, delle terre del Lambrusco e del Balsamico, tra colline, torrenti, castelli, campi, vigneti e tanto altro. Due sono gli itinerari che riguardano Castelvetro. Consulta il link: https://www.visitcastelvetro.it/wp-content/uploads/2020/03/pedalate_amiche_ITINERARIO_5_compressed-1.pdf
Se desideri noleggiare una e-bike, consulta il link: https://www.visitcastelvetro.it/attivita/shopping/e-bike-travel/
Curiosità
IL SOGGIORNO DI TORQUATO TASSO A CASTELVETRO
Nato a Sorrento nel 1544, si trasferisce in diverse città, tra cui Bologna dove giunse nel 1562. Qui poté proseguire gli studi grazie all’aiuto economico di un rappresentante del Papa e al sostegno del Duca di Urbino. Nel periodo bolognese iniziarono però a diffondersi delle calunnie anonime rivolte a scolari e a professori e si ritenne che l’autore fosse proprio Torquato Tasso.
Tra le persone derise pare ci fosse anche il figlio di un uomo di legge che decise di portare la questione in tribunale e una notte il capo della polizia si recò nell’alloggio del poeta per arrestarlo senza però trovarlo. Torquato, infatti, avvisato di questa misura nei suoi confronti, scappò a Bologna per poi dirigersi a Mantova per congiungersi con il padre, allora segretario del Duca. Arrivato a Modena, seppe che il padre era già diretto verso Roma e quindi decise di trattenersi a Castelvetro, ospite dei Conti Rangoni, suoi amici.
Sembra che il soggiorno a Castelvetro abbia ispirato Torquato Tasso nella scrittura di uno dei passaggi più celebri della Gerusalemme Liberata, il suo capolavoro. Il passaggio del poeta a Castelvetro è ricordato in un’iscrizione sulla porta di ingresso di Palazzo Rangoni e dai dipinti conservati nella “Sala del Tasso”, all’interno del palazzo stesso, che raffigurano episodi della vita del poeta, opera del pittore modenese Ferdinando Manzini.