Brescello (RE)
I luoghi di Don Camillo e Peppone
Brescello (RE)
Comune di Brescello (RE), a 28 km da Reggio Emilia, a 21 km da Parma, a 11 km da Gualtieri
Raggiungibile in auto e con mezzi pubblici
TRENO:
Stazione di Parma, quindi autobus.
Linea SUZZARA – PARMA che ferma a Brescello
Consulta i siti https://www.tper.it/ – https://www.apam.it/
Ideale in primavera e in estate
Un vero e proprio set cinematografico a cielo aperto, dove sono state girate le scene di Don Camillo e Peppone. Un piccolo borgo autentico, meta di un turismo lento, che spicca per la genuinità dei suoi abitanti, per le sue prelibatezze locali e per gli incantevoli paesaggi.
Brescello, in provincia di Reggio Emilia, attira ogni anno migliaia di turisti, appassionati sia di borghi sia di cinema e letteratura. È qui che Giovannino Guareschi ha ambientato il suo racconto sull’Italia del dopoguerra, nella contrapposizione tra il sindaco comunista e il parroco reazionario, solo in apparenza nemici ma in realtà amici e uniti dal desiderio di dar vita a una comunità pacifica, etica e rivolta al prossimo. La visita dei musei sui due personaggi e dei luoghi delle riprese, del Museo Archeologico sulla storia di Brescello e magari una piacevole gita in barca sul Po rendono la scoperta di questo “mondo piccolo” di Guareschi un’esperienza tutta da vivere.
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Brescello (RE)
Comune di Brescello (RE), a 28 km da Reggio Emilia, a 21 km da Parma, a 11 km da Gualtieri
Raggiungibile in auto e con mezzi pubblici
TRENO:
Stazione di Parma, quindi autobus.
Linea SUZZARA – PARMA che ferma a Brescello
Consulta i siti https://www.tper.it/ – https://www.apam.it/
Ideale in primavera e in estate
Un vero e proprio set cinematografico a cielo aperto, dove sono state girate le scene di Don Camillo e Peppone. Un piccolo borgo autentico, meta di un turismo lento, che spicca per la genuinità dei suoi abitanti, per le sue prelibatezze locali e per gli incantevoli paesaggi.
Brescello, in provincia di Reggio Emilia, attira ogni anno migliaia di turisti, appassionati sia di borghi sia di cinema e letteratura. È qui che Giovannino Guareschi ha ambientato il suo racconto sull’Italia del dopoguerra, nella contrapposizione tra il sindaco comunista e il parroco reazionario, solo in apparenza nemici ma in realtà amici e uniti dal desiderio di dar vita a una comunità pacifica, etica e rivolta al prossimo. La visita dei musei sui due personaggi e dei luoghi delle riprese, del Museo Archeologico sulla storia di Brescello e magari una piacevole gita in barca sul Po rendono la scoperta di questo “mondo piccolo” di Guareschi un’esperienza tutta da vivere.
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Scopri & Vivi
COSA VEDERE A BRESCELLO
La visita può partire dal cuore pulsante del borgo, la piazza centrale – Piazza Matteotti – su cui affacciano il Municipio, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, e ai suoi lati le due statue in bronzo di Peppone e Don Camillo, realizzate dallo scultore Andrea Zangani, in occasione del 50° anniversario del primo film. La chiesa conserva al suo interno un baldacchino ligneo di pregio e il Crocifisso del “Cristo Parlante” dello scultore Bruno Avesani. Al centro della piazza domina una copia dell’Ercole benefattore di Sansovino del 1533. Sotto i portici di Via Giglioli si può ammirare la campana (in cartapesta) che, in una scena, cadde su Peppone.
Lasciata la piazza e presa Via Cavallotti si giunge a Piazza Mingori, sede dell’ex monastero di San Benedetto, oggi centro culturale del paese. Al suo interno è ospitato il Museo Peppone e Don Camillo. Qui si potrà fare un tuffo nel passato, tra le locandine originali dei film, la ricostruzione di alcuni ambienti, fotografie, oggetti e cimeli dei set, tra cui la moto di Peppone e l’abito di Don Camillo, le bici e il sidecar. All’esterno è presente un carro armato sovietico, presente in una scena di “Don Camillo e l’onorevole Peppone” e la locomotiva su cui Don Camillo viene spedito in esilio sui monti.
Per gli appassionati di storia non può mancare una visita al Museo Archeologico, che vanta una collezione di reperti rinvenuti dalla fine del XIX secolo. Si possono ammirare alcune stele originali e una domus romana fedelmente ricostruita. Sono inoltre illustrate le vicende storiche di Brescello, le varie opere per la bonifica del territorio, il commercio e le abitudini del paese. Nel parco dedicato a Guareschi si può ammirare un busto dello scritto realizzato dalla scultrice tedesca Schreiner.
Nell’ex casa della Musica è invece ospitato il Museo “Brescello e Guareschi, il cinema e il territorio”, con la ricostruzione di un set cinematografico, fotografie, mostre e una sezione specifica dedicata a un maestro liutaio di Brescello, Raffaele Vaccari, noto a livello nazionale per aver realizzato i violini Stradivari e vincitore di vari premi.
Da non perdere anche una visita alla stazione ferroviaria, tale e quale com’era negli anni Cinquanta e alla cappella della Madonna del Borghetto, poco fuori il paese. Raggiungendo il vicino paese di Boretto si potrà fare una piacevole gita in barca sul fiume Po. Brescello è anche una tappa della pista ciclabile Gualtieri-Boretto-Brescello. Da Brescello, a piedi, lungo un suggestivo viale affiancato da querce, si giunge fino al Po, passeggiando in tutto relax tra boschi di pioppi.
Storia
È al VII secolo a.C. che risalgono i primi insediamenti sedentari ad opera dei Galli Ceromani, a cui, nel 190-189 a.C. seguono i Romani, denominando il nucleo Brixellum. A loro si deve la costruzione dell’acquedotto e del porto di importanza strategica, che fanno di Brescello uno dei principali centri della Pianura. Nel 389 d. C. viene nominata sede vescovile, il cui primo vescovo è San Genesio, oggi patrono del paese.
L’arrivo dei Longobardi capitanati dal Re Agilulfo nel 603 e una serie di alluvioni hanno quasi spazzato via il borgo. È grazie ad Adalberto Atto di Canossa, avo di Matilde, che Brescello rinasce, vede la costruzione di un castello e del monastero di San Genesio che la Contessa Matilde donerà in seguito ai monaci benedettini. Nel XII secolo Brescello passa al Comune di Parma, mentre i secoli a seguire vedono un’alternanza di diversi domini tra i Visconti, i Rossi, gli Sforza e quindi gli Estensi dal 1479 al 1861, anno in cui il paese si annette al Regno d’Italia.
Info Utili
PARCHEGGIO
Piazza Mingori, Piazzale Rocca, Piazzale Volontari del Po, Via della Repubblica, Via 1° maggio tutti gratuiti
AREA SOSTA CAMPER
Viale Soliani, non attrezzata. A Boretto, via Europa o a Guastalla, via Foscolo, aree attrezzate
DURATA DELLA VISITA
Circa 1,5 h ore tra centro storico e i tre musei. La visita individuale ai musei, senza guida, circa 45 minuti.
ACCESSIBILITÀ
Tutti i musei sono accessibili.
PET-FRIENDLY
Cani ammessi nei musei
ALTRE INFO
Con un unico biglietto si possono visitare tutti e tre i musei.
Visite guidate organizzate dall’Ufficio Turistico nel centro storico e nei musei.
CONTATTI
Ufficio Turistico
Via Cavallotti, 24
T: 0522 482564
E: ufficioturismo@comune.brescello.re.it
Curiosità
I FILM DI DON CAMILLO E PEPPONE
A Brescello sono stati girati cinque film della serie Don Camillo e Peppone, tratti dal racconto dello scrittore e giornalista Giovannino Guareschi dal titolo Mondo Piccolo. Don Camillo. La storia è incentrata sulle vicende del sindaco comunista, Peppone, e del parroco di campagna, Don Camillo, due figure emblematiche nell’Italia del dopoguerra, in un intreccio di storie personali e sociali, in un contesto di conflitti ideologici e politici.
Tale è stato successo dell’opera di Guareschi che nel 1952 ne viene realizzata la serie televisiva, interpretata da Fernandel nei panni di Don Camillo e da Gino Cervi in quelli di Peppone, e ambientata proprio nel paese di Brescello. Terra di gente schietta e genuina.
La scelta di Brescello fu un caso, non essendo mai stato citato nell’opera del Guareschi. Ciò che spinse i produttori a scegliere queste paese per l’ambientazione del film è la sua piazza, dove da un lato vi è la chiesa e dall’altro il Comune, una sorta di contrapposizione anche fisica speculare a quello ideologica.
Trovare un regista non fu però facile vista l’accesa controversia all’epoca tra il Partito Comunista e la Democrazia Cristiana. Troppe erano le implicazioni politiche. Fu un regista francese, Julien Duvivier, ad accettare la direzione della serie con la sola condizione che Don Camillo venisse interpretato da Fernandel, anche se i produttori avevano già scelto Gino Cervi come protagonista, a cui fu quindi affidato il ruolo di Peppone. Neppure a Guareschi piaceva Fernandel, soprattutto per la sua fisicità; non era a suo avviso adatto per essere Don Camillo ma, in realtà, la scelta fu vincente.
Brescello è così diventata una meta turistica, dove ogni angolo rievoca una scena, una battuta, una ripresa del film, segnalati da un cartello con un ciak (con foto e descrizione). Tante le attività che portano il nome dei due protagonisti, tra bar, trattorie, hotel, b&b e pizzerie.