Abbazia di Marola (RE)
Un importante centro storico e culturale
Marola (RE)
Marola (RE), nel Comune di Carpineti, a 32 km da Reggio Emilia
Raggiungibile in auto
Aperta tutto l’anno
Associazione Matilde di Canossa
T:0522 877104 – 366.8969303
E: associazionematilde@libero.it
L’Abbazia di Marola, situata nell’omonima località turistica in provincia di Reggio Emilia, è un luogo di culto di grande significato storico e culturale. Voluta dalla Contessa Matilde di Canossa, è circondata da castagneti secolari e boschi e dista pochi chilometri dal Castello di Carpineti e dal Castello di Sarzano. Fai un tuffo nella storia sulle tracce di Matilde e scopri una tappa importante sulle origini del Parmigiano Reggiano.
Marola (RE), nel Comune di Carpineti, a 32 km da Reggio Emilia
Raggiungibile in auto
Aperta tutto l’anno
Associazione Matilde di Canossa
T:0522 877104 – 366.8969303
E: associazionematilde@libero.it
L’Abbazia di Marola, situata nell’omonima località turistica in provincia di Reggio Emilia, è un luogo di culto di grande significato storico e culturale. Voluta dalla Contessa Matilde di Canossa, è circondata da castagneti secolari e boschi e dista pochi chilometri dal Castello di Carpineti e dal Castello di Sarzano. Fai un tuffo nella storia sulle tracce di Matilde e scopri una tappa importante sulle origini del Parmigiano Reggiano.
Intro
L’Abbazia, in stile romanico-matildico, presenta una facciata a capanna, il cui aspetto originario è stato ripristinato con opere di restauro nel 1995. Il portale a tutto sesto è contraddistinto da sottili semicolonne arricchite da capitelli in arenaria. All’edificio è annesso il seminario, centro di cultura storico per tutta l’area montana. Sono inoltre presenti due chiostri interni e torrioni circolari all’esterno.
Il portone di entrata è in bronzo e reca splendide incisioni, opera di un’artista reggiano, raffiguranti l’origine della Chiesa, il simbolo della Contessa Matilde, varie figure, tra cui Giovanni l’Eremita. Varcato il portone, si accede all’interno, suddiviso in tre navate con colonne e pilastri su cui sono sorretti archi semicircolari e dal tetto in travi di legno. Sui capitelli si possono notare motivi floreali e geometrici, che richiamano i capitelli corinzi. Nella navata centrale, proprio al suo centro, sono stati ritrovati un sepolcro e un pozzo di piccole dimensioni, che riportano alla presenza dell’eremita Giovanni da Marola.
La chiesa è caratterizzata da uno stile armonico e dinamico, frutto di un accurato rapporto delle proporzioni e di un’accentuata asimmetria: le colonne hanno dimensioni diverse così come gli archi un’altezza e una larghezza differenti. Solo grazie a un accurato intervento di restauro è stato possibile riportare la chiesa al suo stile architettonico originale.
All’interno è conservata “LA MAGLIA DEL MARTIRIO”, appartenuta al seminarista del Seminario di Marola, Beato Rolando Rivi. Nel 1945, alla tenera età di 14 anni, venne ucciso per la sua fede cristiana da alcuni persecutori e in quel tragico momento indossava proprio questa maglia, realizzata per lui dalla mamma Albertina. Bagnata dal suo sangue, verrà ritrovata nel 2014 durante una ricognizione delle reliquie del Beato.
STORIA
Grazie ad alcuni monaci benedettini, che qui a Marola accoglievano viandanti e pellegrini, si hanno nel XI secolo le prime notizie di questa località, appartenente al tempo ai Canossa. Proprio qui, attorno al Mille, in una zona ricoperta di foreste e, pertanto, non idonea all’agricoltura, viveva Giovanni da Marola, anche detto Giovanni l’Eremita, una figura fondamentale nella storia di Matilde di Canossa. Sarà lui, durante l’assemblea al Castello di Carpineti nel 1092 a cui era stato convocato, a consigliarle di portare avanti la guerra contro l’imperatore Enrico IV.
Seguendo tale consiglio Matilde sconfisse l’imperatore nella nota battaglia avvenuta tra Bianello e Canossa. In segno di riconoscenza per Giovanni, Matilde decise di far costruire a Marola, tra il 1076 e il 1092, un’Abbazia con annesso il convento, trasformato in seguito in monastero. Il complesso diviene man mano la sede di una numerosa comunità religiosa e un importante centro storico e culturale, ampliandosi sempre più i suoi confini, anche oltre il territorio montano.
Scomparsi i monaci, il complesso passò in proprietà ai Duchi d’Este, che la fecero trasformare da una chiesa in stile romanico a una chiesa in stile barocco. Successivamente, venne destinata a seminario e dal 1990 ospita il Centro Diocesano di Spiritualità e Cultura.
Negli anni la Chiesa ha vissuto periodi di massimo splendore alternati a momenti di decadenza, tanto da essere stata oggetto di vari interventi di ristrutturazione e restauro, che hanno portato nel 1955 a un ripristino della sua struttura originaria.
Info Utili
INFO UTILI
PARCHEGGIO
Davanti all’Abbazia
ORARI
Aperto tutto l’anno a ingresso gratuito
VISITE GUIDATE su prenotazione (vedi Contatti)
CONTATTI
Associazione Matilde di Canossa
T:0522 877104 – 366.8969303
E: associazionematilde@libero.it
Nei dintorni
LE PASSEGGIATE DI MAROLA
Nei pressi di Marola sono stati allestiti 8 diversi percorsi di camminata, lungo i quali potrai ammirare il mutare del paesaggio a seconda delle stagioni. Sono inoltre presenti dei percorsi di nordic-walking e potrai visitare la Cascate del Tassobbio.
Si può inoltre percorrere la famosa “Via Matildica del Volto Santo”, da Marola a Carpineti (circa 7 km) e da Marola a Casina (circa 7 km).
Per ogni informazione: PROLOCO MAROLA (www.marola.it / info@marola.it T: 0522813253)
METATO DI MAROLA
Al tempo in cui la gente di montagna si nutriva principalmente di farina di castagne, vicino ad ogni castagneto veniva realizzato un essiccatoio, una piccola costruzione anche detta “metato”. Al suo interno veniva acceso il fuoco sotto lo strato di castagne per essiccarle, quindi venivano trasportate ai mulini per ricavarne la farina. Nella zona di Carpineti erano centinaia i metati e qui a Marola ben 8, le cui rovine si possono ammirare semplicemente passeggiando nel Castagneto Comunale. Oggi uno di essi è la sede di un percorso didattico “La casa del pan d’albero” dedicato alle scuole e visitabile su prenotazione al Comune di Carpineti.
FORMOLARIA
Il 13 aprile 1159, in una pergamena conservata nell’Abbazia di Marola, oggi all’Archivio di Stato di Modena, appare per la prima volta il termine “formadio”, padre del Parmigiano-Reggiano. Il documento riporta che a Corniano di Bibbiano, tre fratelli – Martino, Giovanni e Domenico di Formolaria – presero in affitto dei terreni dal monastero di Marola pagando con denaro e prodotti tra cui “tres aporto de formadio”.
La località di Formolaria, ancora oggi esistente, segna quindi una tappa fondamentale nella storia del Parmigiano-Reggiano, ovvero il passaggio dal formaggio prodotto con latte ovino a quello prodotto con latte vaccino.